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Secondo appuntamento con la rassegna dedicata a Werner Herzog

AGUIRRE FURORE DI DIO

di Werner Herzog — Germania, 1972, 94 min

Con Klaus Kinski, Helena Rojo, Del Negro, Ruy Guerra..

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Trama

Nel 1560 una spedizione spagnola di conquistadores penetra l’inestricabile giungla amazzonica alla ricerca del mitico El Dorado. Il folle e spietato luogotenente Lope de Aguirre si impadronisce del comando dell’impresa portandola alla distruzione e alla morte. Il primo straordinario risultato del connubio Herzog-Kinski che ha rivelato fuori dalla Germania il talento visionario del filmmaker tedesco.

Recensione

Bastano pochi minuti di film perché Aguirre furore di Dio mostri la sua dimensione di vero, grande poema epico sul tema della brama di denaro e di potere. Attraverso immagini incredibilmente potenti (tra le più visionarie mai concepite dall’autore più visionario della storia del cinema tedesco moderno) si snoda infatti una riflessione che assurge alla dimensione di uno stringente apologo filosofico alla von Stroheim. In esso il protagonista, un egotico conquistador che si perde nel paesaggio amazzonico in cerca della chimera di ricchezze leggendarie, esemplifica e fa proprie tutte le contraddizioni dell’Uomo occidentale. Follia e morte si rincorrono dunque secondo una logica fortemente debitrice dei più alti risultati della Kultur tedesca, in un percorso dove l’inaccessibilità di una Natura inviolabile e gli attacchi di un nemico invisibile diventano lo specchio distorto entro cui l’umanità vede riflessa il proprio desiderio di conoscenza e la propria sete di sopraffazione. Se automaticamente vengono in mente certe immagini del più tardo Apocalypse Now di Coppola mentre scorrono quelle del film herzoghiano, la cosa non si deve solo alla comune ambientazione fluviale, o ad una simile attenzione per personaggi di folli o invasati, ma anche per la straordinaria intenzione di rompere con le convenzioni cinematografiche in una sfida sempre più esaltante, sempre sul filo del rasoio, tra l’autore e le aspettative conservatrici del proprio pubblico.